LâExport dal tavolo di cucina è un progetto minimale ma non per questo meno ambizioso. Ha per oggetto la possibilitĂ d'intraprendere un'attivitĂ di export senza lâimpiego di risorse finanziarie e umane e senza competenze specialistiche. PerchĂŠ proprio dal tavolo di cucina? PerchĂŠ di meno non si può. Avrei potuto dire âda zeroâ ma non sarebbe stata la stessa cosa.
Lâidea di iniziare unâattivitĂ seria e redditizia dal tavolo della cucina, avendo a disposizione soltanto un portatile e un telefono, rende meglio lâidea della questione di cui voglio parlare.
SarĂ forse per il Covid o per la crisi economica o per una favorevole congiunzione astrale che, da qualche tempo, mi sento rivolgere domande del tipo âVivo in Chianti, conosco alcuni produttori di vino e vorrei cominciare a esportare. Cosa devo fare?â. Oppure âHo un parente in Brasile che vorrebbe importare olio extra vergine di oliva italiano. Da dove comincio? Devo aprire la Partita Iva? Mi serve un magazzino? Come posso spedire in sicurezza?â. Sono tutte domande che per il loro tono naĂŻf non ricevono mai risposte soddisfacenti da parte dei consulenti e degli operatori professionali. Diciamo che di solito ce la caviamo con âlâargomento è complesso, non è questa la sede per approfondireâŚâ o cose del genere. Tutte risposte che hanno il solo scopo di nascondere ipocritamente la risposta che onestamente vorremmo dare e cioè âauguri per il suo progetto ma non ho tempo da perdere con i principiantiâŚ". In breve, eludiamo il problema. Ma il problema câè. Ă reale e diffuso e non possiamo ignorarlo e non possiamo neppure chiuderci nella torre dâavorio dei professionisti dellâexport, accessibile soltanto a chi ha da proporci consulenze manageriali lautamente pagate.
Non ho la vocazione del benefattore ma comincio sinceramente a provare simpatia per chi ha la volontĂ , e il coraggio, di iniziare lâattivitĂ di piccolo esportatore, anche se soltanto come intermediario o procacciatore dâaffari.
Se essere consulenti significa saper dare indicazioni su come e cosa fare per raggiungere degli obiettivi, allora credo che dovremmo impegnarci a dare risposte anche a chi si affaccia al mare magnum dellâexport con zero esperienza ma con ottimismo e tanta voglia di fare.
A quei pochi che hanno avuto la pazienza di leggere questo mio post fino a qui, chiedo un cenno di collaborazione, di sostegno o anche soltanto dâincoraggiamento per realizzare âqualcosaâ (perdonatemi lâapprossimazione) che possa essere realmente utile anche a chi vuole dare vita a un progetto di export con entusiasmo ma zero risorse.
Scrivetemi e parliamone, sono sicuro che possa nascerne una collaborazione molto gratificante.
Roberto Coppola