Oggi parliamo di…
Vicoli ciechi e progetti
Ho dei parenti in Brasile…
Ma devo proprio aprire la Partita Iva?
L’articolo 2222 c.c.
Diligente impiegato? Forse no.
Voglio iniziare a esportare – 2
Voglio iniziare a esportare – 3
Voglio iniziare a esportare – 4
Voglio iniziare a esportare – 5
“Fare Export”, il podcast di chi l’export vuole farlo davvero!
TRASCRIZIONE:
Bentornata e bentornato all’ascolto di Fare Export, il podcast di chi l’export vuole farlo davvero!
Sono Roberto Coppola e oggi voglio parlarti di un progetto che potrebbe interessarti.
C’è una grande insoddisfazione negli ambienti tradizionali di lavoro e molti si interrogano sulla possibilità di uscire dai vicoli ciechi che l’attuale situazione economica impone, soprattutto ai giovani.
I vicoli ciechi a cui mi riferisco sono soprattutto di due tipi. Il primo è quello della ricerca di stagisti con esperienza decennale e disposti a lavorare 10 ore al giorno con un compenso indecoroso.
Il secondo è quello del lavoro dipendente che, anche se remunerato correttamente, impedisce, con assoluta evidenza, ogni possibilità di miglioramento futuro.
Viviamo tutti di progetti e di speranze. Quando i progetti ci sono ma le speranze scarseggiano, nasce un vero problema. Forse abbiamo tutti un po’ la testa tra le nuvole ma ci sforziamo anche di mantenere i piedi per terra e allora cominciamo a guardarci intorno per trovare una soluzione possibile.
Quasi ogni giorno, e non esagero, mi sento rivolgere questa domanda:
“voglio cominciare un’attività di export.
Cosa devo fare?”
È una domanda semplice e chi me la fa si aspetta una risposta altrettanto semplice. Allora ho deciso di iniziare a dare questa risposta con questo episodio del podcast.
Aggiungo anche qualche indicazione utile a mettere il progetto export sul binario giusto fin dall’inizio.
È una risposta inevitabilmente lunga, così ho deciso di dividerla in vari episodi. Nell’episodio di oggi voglio parlare di quando pensiamo di mollare tutto e metterci in gioco. Probabilmente ci troviamo di fronte a sconcertanti e banali ostacoli. Il primo di questi ostacoli è ben noto: “ma devo proprio aprire una partita Iva?”. Questa è la prima domanda che ci facciamo. È frustrante, lo so bene.
La FIAT si è trasferita in Olanda, Marco Montemagno in Inghilterra, Robin Good in Messico… ma se noi vogliamo restare in Italia, dobbiamo rassegnarci ad affrontare questa realtà della burocrazia italiana. È difficile, lo so, ma dobbiamo rendere questa difficoltà compatibile con i nostri sogni di libertà e indipendenza. Almeno fino a quando non decideremo anche noi di prendere un biglietto aereo di sola andata…
Come sappiamo, l’export offre un ampio ventaglio di possibili professioni tra cui scegliere. Ma l’attività più adatta per iniziare è senz’altro quella dell’intermediario. È anche un tipo di attività che ha il grande vantaggio di poter essere iniziata con un investimento prossimo allo zero.
La situazione di partenza è quasi sempre questa:
“abito in una zona di produzione di . . . , per esempio, di vino o di olio o di altri prodotti e vorrei provare ad esportarli . . . “, quasi sempre si tratta di prodotti del settore agroalimentare. Oppure: “ho dei parenti in Brasile che vorrebbero importare dei prodotti italiani di qualità . . . “.
Insomma, le situazioni di partenza si somigliano sempre un po’ tutte.
Naturalmente sto parlando di un privato che inizia da zero e non di un’impresa già avviata che decide di aggiungere l’export alla propria attività.
È chiaro che se questa risposta dovessi darla a un’impresa, sarebbe molto diversa, più articolata, e sicuramente richiederebbe un investimento di energie e risorse finanziarie ben maggiore.
Il primo dubbio che immancabilmente si presenta è "Ma devo proprio aprire la Partita IVA?"
Purtroppo l'apertura della Partita IVA potrebbe non essere una scelta ma un inevitabile primo passo se hai deciso di fare sul serio. Molti sentono parlare della famigerata Partita IVA come di un mostro da evitare, ma è il momento di sfatare qualche mito.
In realtà, l'apertura della Partita IVA è obbligatoria quando ci si impegna in un'attività continuativa e organizzata. Non è vero che al di sotto dei 5000 euro possiamo non aprire una Partita Iva.
Questo limite in realtà non esiste. È soltanto un importo al di sotto del quale l’attività probabilmente non sarà notata dal Fisco. Ma si tratta soltanto di una probabilità non di un limite preciso indicato dalla legge.
A proposito di legge, è opinione diffusa, ma erronea, che sia possibile evitare l’apertura della Partita IVA semplicemente rilasciando ricevute per prestazione occasionale. Ma la prestazione occasionale, regolata dall’art. 2222 c.c. e da circolari di chiarimento dell’INPS, riguarda soltanto le attività autonome che sono saltuarie.
La prestazione occasionale può essere utilizzata solo per attività che non sono abituali e neppure organizzate per diventarlo.
Però, potresti dire, posso iniziare l’attività per testare il terreno, per valutare se ho possibilità di successo. In questa prima fase di prova la mia attività non è ancora abituale. Quindi non ho la necessità di aprire la Partita Iva da subito. L’aprirò quando e se l’attività sarà avviata e comincerà a generare dei profitti.
In teoria il ragionamento fila, non fa una piega. Però, ci sono dei però. Perché la tua attività sia giudicata abituale, non serve che generi dei profitti.
Qualunque attività di promozione della tua attività, già ti qualifica come prestatore d’opera abituale.
Esporti sui Social, su un blog o anche semplicemente distribuire i tuoi bigliettini da visita, diventano tutte attività incompatibili con la qualifica di prestatore d’opera occasionale.
Questo vuol dire che se vuoi iniziare la tua attività senza che sia considerata abituale devi rinunciare anche a farla apparire come abituale.
Ragionaci un attimo. Se stai pensando di presentarti a produttori italiani per offrire il tuo servizio d’intermediazione, immaginati quanto possa essere poco professionale non avere una Partita IVA. È un po' come presentarsi a una cena di gala in pigiama: potresti essere il migliore del mondo nel tuo settore, ma la prima impressione conta, eccome! E di sicuro non sarebbe un’impressione positiva.
Fai tu le tue valutazioni e trai le tue conclusioni. Ma io direi che la vera domanda che dovresti porti non è "Devo aprire la partita Iva o no?", ma piuttosto "Voglio impegnarmi in un'attività professionale seria oppure no?"
Voglio iniziare un’attività che mi cambierà la vita o voglio soltanto baloccarmi con un sogno che già in partenza giudico irrealizzabile?”
Se hai deciso di intraprendere seriamente un’attività in forma autonoma e indipendente, non ti resta che aprire una posizione Iva e concentrarti sul tuo progetto. Molto probabilmente non ti pentirai e ti dispiacerà soltanto di avere perso del tempo prezioso immobilizzato dall’indecisione.
Attenzione, la normativa fiscale è piena di insidie ed è soggetta a continue variazioni per cui è assolutamente necessario rivolgersi al proprio commercialista prima di prendere qualunque decisione in questa materia delicata. Non soltanto per non rischiare sanzioni ma anche perché potresti essere beneficiario di agevolazioni di vario tipo o facilitazioni burocratiche significative, anche per questo l’assistenza di un professionista in materia fiscale è sempre assolutamente indispensabile.
Al di là degli aspetti giuridici, la sola domanda che dovremmo porci è: voglio farlo davvero? Voglio puntare su me stesso e perseguire un sogno di successo a dispetto di ogni difficoltà?
Guardati allo specchio e dimmi cosa vedi. Vedi un diligente impiegato, tranquillo, appagato, in cerca di improbabili avanzamenti di carriera o vedi un combattente carico di energia e voglia di fare? La risposta a questa domanda ti darà anche la risposta alla questione della Partita Iva.
In sintesi, caro amico o cara amica e quasi collega, la Partita IVA potrebbe essere il tuo biglietto d'ingresso nel mondo degli affari internazionali. Non temere, si tratta solo di mettere in chiaro fin dall'inizio che hai deciso di fare sul serio.
Nel prossimo episodio, esploreremo insieme altri dettagli su come affrontare questa tua avventura e portarla al successo.
Grazie per essere stato con me oggi. Spero che questo primissimo passo da compiere ti abbia dato una prospettiva chiara sulla questione della Partita IVA.
Resta sintonizzato perché l’argomento del prossimo episodio è di fondamentale importanza: parleremo della ricerca, selezione, presa di contatto e gestione dei rapporti con i fornitori della merce da esportare. Continueremo con altri consigli e approfondimenti sul fare export.
Grazie della tua attenzione, alla prossima!
Roberto Coppola
Se questo argomento ti interessa e vuoi parlarne con me, scrivimi nei commenti o direttamente a Export@ConsulenzaExport.it, ti risponderò con piacere.
Le Guide dell'Export: sintesi chiare e semplici dei principali argomenti del fare export. Il loro taglio pratico ne favorisce un'immediata comprensione e un rapido apprendimento.